Pubblicato il: 21/09/2013 alle 16:15
Ne sono passati di anni per celebrare la figura di Michele Tripisciano, importante scultore nisseno vissuto a cavallo tra la seconda metà dell'800 e i primi del Novecento. La tomba dello scultore, fino ad oggi, era ospitata nella cappella della famiglia del barone Lanzirotti, primo mecenate dello scultore. Caltanissetta, in occasione del centenario dalla nascita dell'artista, ha voluto ricordare questo evento con una serie di iniziative, tra cui l'inaugurazione della tomba monumentale di Tripisciano, che è stata benedetta dal vescovo Mario Russotto alla presenza dei pronipoti dello scultore Giuseppe Tripisciano e dalla figlia Paola, e delle autorità cittadine. La tomba, per volere del Club artistico nisseno “Michele Tripisciano” presieduto da Agesilao Fiocco e della società di Mutuo soccorso Regina Margherita, è stata realizzata in marmo di Carrara dalle maestranze locali che così hanno voluto valorizzare un artista caduto nell'oblio per troppo tempo, dimenticato dalla sua gente. Soltanto qualche anno fa, infatti, le opere di Tripisciano erano abbandonate in un deposito del Comune prima di essere rispolverate ed esposte al pubblico nella gipsoteca di palazzo Moncada-Bauffremont, sede della Pro Loco di Caltanissetta.
Sulla lapide è stata impressa la scritta “Chi ti ha conosciuto non ti dimentica”, ma c'è chi ha espresso alcune critiche sulla sfilza di ringraziamenti a chi, a vario titolo, ha contribuito alla posa del monumento funerario. Forse troppi nomi per qualcuno, che ha suggerito invece di apporli sul retro della tomba.