Pubblicato il: 09/05/2020 alle 20:34
Quello che si temeva e' accaduto: il cardiologi avevano gia colto i segnali appena scoppiata la pandemia e i primi dati confermano che la mortalità per infarto e' triplicata passando dal 4.1% al 13.7% a causa della mancanza di cure (la riduzione dei ricoveri e' stata infatti ben il 60%) o dei ritardi (i tempi di arrivo negli ospedali sono aumentati del 39%), causati dalla paura del contagio. Covid-19. Lo spiega Ciro Indolfi, presidente della Società Italiana di Cardiologia (SIC), a seguito di uno studio nazionale in 54 ospedali, nella settimana 12/19 marzo, durante la pandemia di Covid-19, confrontandola con lo stesso periodo dello scorso anno. La situazione rischia di bruciare 20 anni di prevenzione, temono i medici. Lo studio e' in corso di pubblicazione sulla rivista European Heart Journal. Gli esperti avvertono: abbassare la guardia sulle malattie cardiovascolari, responsabili di circa 260mila decessi ogni anno, e non ricostruire la rete dell'emergenza cardiologica, potrebbe essere molto pericoloso. "Se questa tendenza dovesse persistere e la rete cardiologica non sarà ripristinata, ora che è passata questa prima fase di emergenza, avremo più morti per infarto che di Covid-19", aggiunge Indolfi, Ordinario di Cardiologia Università Magna Graecia di Catanzaro. "L'organizzazione degli Ospedali e del 118 in questa fase è stata dedicata quasi esclusivamente al Covid-19 – spiega – e molti reparti cardiologici sono stati utilizzati per i malati infettivi e per timore del contagio i pazienti ritardano l'accesso e arrivano in condizioni sempre più gravi, con complicazioni, che rendono molto meno efficaci le cure salvavita come l'angioplastica primaria. Se questa tendenza dovesse persistere e a rete cardiologica non sarà ripristinata, ora che è passata questa prima fase di emergenza, avremo più morti per infarto che di Covid-19".
Nonostante la pandemia Covid 19 si sia concentrata nel Nord Italia, la riduzione dei ricoveri per infarto è stata registrata in modo omogeneo in tutto il Paese.