Pubblicato il: 21/01/2023 alle 17:13
È stata ritrovata dalla polizia la Giulietta del boss Matteo Messina Denaro. Proprio grazie alla macchina gli investigatori riuscirono a risalire al primo covo del boss individuato a Campobello di Mazara. Nel borsello trovato al capomafia dopo l’arresto c'era una chiave. Dal codice della chiave, i pm sono arrivati alla Giulietta, poi gli investigatori hanno ricostruito, grazie un sistema di intelligenza artificiale, gli spostamenti del veicolo del capo mafia risalendo al suo nascondiglio di vicolo San Vito. Ma solo ora la Giulietta è stata ritrovata. Sul posto c'è il procuratore aggiunto Paolo Guido. Tra i libri trovati nel covo di via Cb31, a Campobello, ultimo rifugio del capomafia, c'è anche una biografia del leader russo Vladimir Putin. Sono decine i volumi trovati nell’appartamento sugli argomenti più disparati, tra i quali anche alcuni testi storici.
"Questo è proprio il momento per andare fino in fondo. Con la cattura di Matteo Messina Denaro finisce un incubo, ma per noi continua in maniera ancora più risoluta l'attività di investigazione nella quale, come stiamo facendo, dobbiamo accelerare in maniera fortissima per debellare la rete di protezione su cui ha potuto contare e, più in generale, per arrivare a colpire l'altissima capacità di infiltrazione, attraverso la corruzione, della Cosa nostra siciliana nel mondo dell'impresa, dell'economia, delle professioni, ma anche della politica". E' quanto afferma il colonnello Gianluca Valerio, vice comandante del Ros, intervistato dal QN.
"Messina Denaro – sottolinea – si porta dietro il profilo e il Dna dei vecchi capi" ma "è anche il protagonista di questa evoluzione che porta alla capitalizzazione e all'investimento degli ingenti patrimoni che nel frattempo si sono accumulati nella prima fase di razzia criminale e di sviluppo dei traffici. Lui cerca di farsi inseguire, come in un falso scopo, fino a immaginare che lo Stato, senza più colpi di lupara, si dimentichi di lui. Un po' come una lepre che continua a correre per farsi inseguire e distrarre i cacciatori dalle altre lepri".