Pubblicato il: 07/05/2024 alle 13:12
I Carabinieri della Compagnia di Nicosia, in provincia di Enna, hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo di beni a carico di un imprenditore troinese, emesso dal Tribunale di Enna, su richiesta della Procura della Repubblica Europea di Palermo – E.P.P.O., acronimo di European public prosecutor's office, in merito all’emissione di fondi AGEA. Ciò è quanto è emerso dalle indagini effettuate dalla Stazione Carabinieri di Nicosia, in sinergia con la Stazione Carabinieri di Troina, attraverso le quali si è potuto constatare che l’imprenditore, con artifizi e raggiri, abbia conseguito contributi pubblici, rappresentando circostanze non corrispondenti al vero, nel periodo che intercorre tra il 2017 ed il 2022, per una cifra di circa 350.000 euro. Le attività, esperite anche attraverso l’ausilio di un perito dattilografico, hanno fatto emergere che il denunciato abbia apposto delle firme false, al fine di poter presentare domanda di aiuto con erogazione di fondi europei. La falsificazione delle firme si è resa necessaria poiché i terreni, oggetto di contenzioso, erano suddivisi in comproprietà con altri membri della famiglia, per ragioni di suddivisione ereditaria. Il decreto di sequestro beni ha riguardato vari conti correnti, oltre 30 proprietà immobiliari, 3 autoveicoli ed 1 motoveicolo. Tra le proprietà immobiliari poste sotto sequestro, vi è un ampio numero di terreni agricoli, che il soggetto adibiva al pascolo di animali, presupposto necessario per poter richiedere i fondi. Tale risultato, che giunge al termine di due anni di complesse attività di indagine documentali e patrimoniali, si inserisce nell’ambito di un’attenta analisi da parte dell’Arma dei Carabinieri, finalizzata al contrasto del fenomeno dell’attribuzione fraudolenta di fondi europei sull’agricoltura, in una provincia che vede una vasta presenza di aziende che operano nel settore agricolo ed alimentare. Nei confronti delle persone coinvolte vige la presunzione di non colpevolezza e le ipotesi accusatorie dovranno essere verificate in sede processuale. |