Pubblicato il: 01/06/2024 alle 10:34
(Adnkronos) – Dopo la via verde sulle orme e la musica del grande maestro Giacomo Puccini, è la volta della Pedemontana, regina quest'anno delle ciclabili in Italia. L'itinerario che permette di visitare pedalando il Friuli Venezia Giulia si aggiudica l'Oscar Italiano del Cicloturismo 2024. Il premio, che mira a promuovere la vacanza su due ruote, vede protagonisti in questi giorni i luoghi del cuore di Puccini, che nella sua vita sviluppò anche una passione per la bicicletta: Lucca e la Versilia. Luoghi che in un ambiente straordinario, tra la città toscana delle cento chiese e il lago di Massaciuccoli, caratterizzano in una quarantina di chilometri la Ciclopedonale Puccini, vincitrice lo scorso anno dell'Oscar. Ed è la stessa Lucca, città natale del compositore italiano, ad ospitare oggi la cerimonia di premiazione del Green Road Award, guidata dall'ideatrice Ludovica Casellati. Sul podio, oltre al Friuli Venezia Giulia con la ciclovia Pedemontana, salgono la Regione Calabria con la Ciclopedonale della Val di Neto (seconda classificata) e la Provincia Autonoma di Trento con la Green Road dei Fiori (terza). Menzione speciale della Giuria di Appennino Bike Tour presentato dalla Regione Liguria mentre la Menzione Legambiente premia la Regione Sardegna, alla sua prima vittoria, per Il Cammino Minerario di Santa Barbara. Infine, la Menzione speciale della Stampa va alla Campania per La Via Silente. Giunto alla nona edizione, l’Oscar italiano del cicloturismo si pone il duplice obiettivo di stimolare le amministrazioni a valorizzare i propri percorsi eccellenti e di promuovere gli investimenti nel cicloturismo. Per i territori e, in particolare, i piccoli borghi, quello in bicicletta è infatti un turista ad alto valore aggiunto e a impatto sostenibile e le green road offrono la possibilità di visitare una regione contribuendo a sostenere il patrimonio locale. La giuria ha selezionato i vincitori tra le 25 proposte presentate da regioni, territori e province autonome. I premi vengono assegnati alle ciclovie che dimostrano di possedere criteri di eccellenza e il più alto punteggio secondo i vari parametri in esame, inclusi progettazione, costruzione, promozione, attrezzature, segnaletica, servizi green e altro. La Ciclovia Pedemontana del Friuli Venezia Giulia è un percorso di 180 km tra Sacile e Gorizia (che sarà Capitale europea della Cultura 2025). Segue la linea immaginaria che delimita l’arco alpino regionale attraverso un territorio di elevato valore paesaggistico, ricco di punti di interesse storico, artistico, enogastronomico: le spettacolari Dolomiti Friulane, patrimonio Unesco, la riserva naturale del Cornino, città medievali come Gemona e Pinzano al Tagliamento, l’arte longobarda di Cividale del Friuli, sito Unesco, le pregiate aree vitivinicole della Doc Grave, Colli Orientali del Friuli, Isonzo e Collio e ben sette dei tredici presidi Slow Food della Regione. Il tracciato è adatto a tutti per il fondo estremamente confortevole, le pendenze medie inferiori al 2%, i servizi e l’assistenza. In particolare, la prima metà del percorso si snoda parallelamente alla ferrovia turistica Sacile-Gemona, consentendo ai cicloturisti di utilizzare treni con materiale storico. La Ciclopedonale della Val di Neto corre per 42 km lungo l’antica mulattiera sull’argine sinistro dell’omonimo fiume, dall’antico sito termale di Bruciarello fino alla foce sul Mar Jonio, in un’area dell’antica Magna Grecia ricca dei profumi, dei sapori e dei colori della macchia mediterranea. È una green road a uso esclusivo di pedoni e biciclette che attraversa il territorio di sei comuni del Marchesato crotonese – Caccuri, Belvedere di Spinello, Santa Severina, Rocca di Neto, Scandale, Strongoli. È anche un esempio di turismo responsabile, realizzata con attenzione alla sostenibilità nella pianificazione e scelta dei materiali eco-compatibili, come nel caso della passerella di San Rocco, che integra alla perfezione natura e architettura. Numerosi i punti di accesso che ne facilitano e diversificano l’utilizzo: è, inoltre, particolarmente ben attrezzata con servizi a uso del cicloturista e del viandante, inclusi aree fitness e capanni per l’osservazione della natura; numerose anche le attività sportive e di accoglienza. La Green Road dei fiori è un percorso ciclopedonale che unisce in un unico itinerario la Val Rendena e la Valle del Chiese, 57 km da Carisolo fino alle sponde del Lago d’Idro. La Ciclovia della Val Rendena è un nastro disegnato e ben integrato in uno scenario alpino di grande suggestione, nel Parco Naturale Adamello-Brenta, che costeggia il fiume Sarca. La Valle del Chiese è la terra delle sette Pievi e tante sono le testimonianze artistiche lungo il percorso. È una ciclabile particolarmente suggestiva durante il periodo della fioritura, con oltre 600 specie di fiori che compongono un’incredibile tavolozza di colori, comprese rare orchidee che crescono sulle rive dei laghi. Nelle zone boscose faggete, frassino, il sambuco, l’odoroso tiglio di monte che dà un ottimo miele. Non mancano anche alcuni borghi storici e i musei e i siti che riportano i segni lasciati dalla Grande Guerra: camminamenti, trincee e postazioni per i quali la Ciclovia rappresenta un ottimo punto di partenza. Tra i tanti servizi a disposizione del cicloturista, anche un bus navetta sulla via del ritorno. Appennino Bike Tour è la più grande direttrice di mobilità sostenibile del Paese: collega la Dorsale appenninica con un itinerario di 3100 km su strade secondarie a basso traffico che unisce 300 piccoli comuni attraverso 14 regioni, 33 province e 56 aree protette tra parchi e riserve naturali. La Ciclovia dell’Appennino inizia in Liguria alla Bocchetta di Altare, il punto in cui le Alpi si incontrano con gli Appennini, e termina ad Alia, in provincia di Palermo. Il progetto, realizzato in sette anni di lavoro, ha identificato e collegato 44 tappe (c’è anche una app dedicata) creando una via d’accesso ai tanti piccoli borghi dell'Appennino. Entro il 2025, con il completamento della segnaletica e lo sviluppo dei rami secondari di collegamento, la rete ciclabile collegherà oltre 1400 comuni dell'Appennino, proponendo un’unica destinazione turistica, facilmente accessibile in bicicletta, ricca di tipicità culturali ed eno-gastronomiche e immersa in un patrimonio naturale di valore. In ognuno dei 44 comuni tappa, officine e stazioni di assistenza e ricarica per e-bike. Il Cammino Minerario di Santa Barbara è un percorso ad anello di oltre 600 km che parte e arriva a Iglesias, nella Sardegna Sud Occidentale. La Green Road già tabellata è di circa 360 km – un circuito a fondo misto di asfalto, strade bianche carrabili e non, tratti di ferrovia dismessa – attraverso le aree minerarie delle regioni storiche dell’Inglesiente, Sulcis e Arburese-Guspinese e rappresenta un ulteriore sviluppo del progetto di mobilità sostenibile nato con il Cammino. Nel Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna si pedala tra le rovine post-industriali dell’epoca mineraria attraversando paesaggi naturali di grande fascino e comunità locali dalle tradizioni forti e distinte, dove si gustano prodotti del territorio unici, con la presenza delle chiese e cappelle dedicate al culto di Santa Barbara, la patrona dei minatori. Una pedalata in 8000 anni di storia, tra siti nuragici, foreste incontaminate, spiagge e dune, villaggi fantasma e le gigantesche miniere dismesse: un’immensa ricchezza, di grande valore antropologico, che l’Unesco ha riconosciuto Patrimonio dell’Umanità. La Via Silente è un itinerario di circa 600 chilometri su strade asfaltate a bassa percorrenza nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, uno dei parchi nazionali più grandi d’Italia. È un percorso ad anello – con partenza e arrivo a Castelnuovo Cilento – che percorre tratti costieri e si inoltra tra le montagne in 15 tappe. Promossa dall’omonima associazione, La Via Silente nasce proprio 10 anni fa dall’amore e dal desiderio di Simona Ridolfi e Carla Passarelli di condividere la bellezza e la ricchezza paesaggistica del Sud della Campania, riserva della biosfera e patrimonio dell’umanità dell’Unesco, dove regna il silenzio. Parte nei pressi dello scalo ferroviario di Vallo della Lucania, si snoda lungo la costa e si inoltra verso l’interno per circa quattrocento chilometri prima di rivedere il mare. Al cicloturista viene consegnata la Silentina, documento che dà diritto, nei 59 comuni attraversati, a sconti e agevolazioni nelle strutture di accoglienza convenzionate, che appongono un timbro a ogni sosta fino al suo completamento. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)