Le Regioni chiedono di essere uniformate ed entrare tutte in zona arancione. Le ragioni sono almeno due: arginare la diffusione delle varianti Covid ed evitare la confusione derivante dai continui cambiamenti di "colore" e le relative modifiche alle restrizioni regione per regione, con aperture e chiusure continue che causano confusione fra commercianti e cittadini.
Non sarebbe un lockdown totale ma il modello potrebbe essere simile a quello sperimentato durante le vacanze di Natale. D’altra parte i parametri stanno peggiorando un pò in tutta Italia e le varianti del covid iniziano a spaventare: l’Rt è passato da 0,95 a 0,99, sfiorando la soglia psicologica di 1.
"Tutta Italia in zona arancione"
L'idea di introdurre restrizioni anti covid omogenee in tutte le regioni per qualche settimana è stata lanciata dal governatore dell'Emilia Romagna e presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini. Una proposta sulla quale però non è d'accordo il collega ligure e suo vice nella Conferenza delle Regioni, Giovanni Toti: "Sono favorevole a un sistema di maggiore duttilità per le zone di rischio covid delle Regioni, anche introducendo zone di dimensioni diverse da quelle delle Regioni stesse. Penso che un approccio allarmistico non aiuti nessuno, né il Governo, né le Regioni, né le categorie, né il sistema ospedaliero".
In ogni caso una scelta va fatta in settimana: il 25 febbraio (giovedì prossimo) scade la proroga del divieto di spostamento fra una regione e l'altra e servirà prendere una decisione definitiva.