Uccide moglie, figlio 17enne e suocera e poi si suicida. Strage familiare questa mattina ad Alessandria: una vicenda iniziata con l'allarme lanciato dalle suore della casa di riposo Madre Teresa Michel di piazza Divina Provvidenza. I Carabinieri subito arrivati sul posto, hanno rinvenuto due cadaveri: uno di un'anziana donna e uno di un uomo in età matura. Dopo i primi rilievi è emersa l'identità dell'uomo: si tratta di Martino Benzi, classe 1958, residente in città. La donna, una 80enne, è la suocera.
Gli inquirenti hanno pensato ad un classico omicidio-suicidio. Ma subito dopo hanno ritrovato un biglietto che lasciava intendere che nella sua abitazione era successo qualcos'altro. I militari dell'Arma, dunque, hanno raggiunto la casa di Benzi dove hanno rinvenuto il corpo della moglie, Monica Berta, classe 1968, e quello del figlio 17enne Matteo. Le indagini sono affidate ai Carabinieri e coordinate dalla Procura di Alessandria. Secondo le prime informazioni raccolte, Martino Benzi, ingegnere, avrebbe compiuto la strage utilizzando un coltello, e colpendo prima moglie e figlio nell'appartamento dove la famiglia viveva e poi raggiungendo la casa di riposo dove, nel giardino, ha ucciso la suocera, tagliandosi poi la gola. I due luoghi della strage distano tra loro poco meno di tre chilometri, una decina di minuti in auto. Secondo quanto si apprende questa mattina i colleghi di Monica Berta, non vedendola arrivare al lavoro, a Valenza, avrebbero piu' volte provato a mettersi in contatto con lei.
Ingegnere laureato al Politecnico di Torino nel 1982, attualmente Benzi era titolare di uno studio di consulenza informatica e di progettazione e realizzazione di siti web. La moglie lavorava invece a Valenza Po. In passato risulta che abbia sofferto di una malattia che l'aveva costretta ad un lungo ricovero in ospedale. Il figlio della coppia, Martino, 17 anni, studiava all'Itis Alessandro Volta.
E' lo stesso Benzi che, in un blog personale che è ancora reperibile sul web, racconta alcuni aspetti della sua vita. "Sono uno che – dice innanzitutto – nato nel 1956 si è deciso a fare un figlio a cinquant'anni, età in cui qualche mio compagno di scuola diventava nonno. Allora non stupitevi se questo blog, a volte, presenterà dei contenuti stranamente incongrui per il pacato gentiluomo che dovrei e vorrei essere". E aggiunge con una riflessione che alla luce dei fatti suona tristemente premonitrice: "sono costretto a pensare tre volte a ciò che scrivo e che rimarrà per sempre reperibile nei meandri del web".
Non sono rari nei testi pubblicati sul sito i riferimenti alla famiglia ed in particolare al figlio. Anche piccole cose, come quando, il 13 marzo 2012, Benzi scrive "Il padre annuncia l'evento che tutto il pianeta attendeva in preda alle ambasce. Il primo dentino è caduto e aspetta sotto il cuscino che la fatina dei dentini compia il suo dovere".
Parlando di sé, ancora facendo un riferimento al figlio, dice tra l'altro: "Mi piace raccontare. E scrivere. Ho incominciato a farlo seriamente il giorno in cui mio figlio ha compiuto diciotto mesi e all'inizio era la trascrizione delle favole raccontate a lui, poi sono diventate storie per quando fosse stato più grande. Avete presente "Morfologia della fiaba" di Vladimir Propp? Visto che dall'ultima glaciazione si diventa adulti con questo tipo di racconti, il papà voleva contribuire personalmente a dissestare l'equilibrio psichico del pupo. Peccato che i romanzi per ragazzi incominciati pensando a lui avanzino molto lentamente nel mio hard disk accidenti, quanto è complicato scrivere romanzi "per ragazzi" e ben difficilmente saranno pronti prima che il pargolo vada al liceo e, forse, allora, non gli piaceranno nemmeno un po'".