Tre perizie, un unico verdetto: Maurizio Novembrini è incapace di intendere e di volere. Un vizio di mente totale provocato da un disturbo paranoide della personalità, che lo ha portato al delirio. E che lo rende socialmente pericoloso. Quanto pericoloso lo ha tradotto il gup Maria Luisa Mazzola nella sentenza con la quale ieri lo ha assolto dal duplice omicidio del 4 aprile 2018, a Caravaggio,diponendo però, come chiesto dal pm Gianluigi Dettori, 15 anni di misura di sicurezza in una struttura sanitaria. Il calcolo della difesa, con l’avvocato Paolo Birolini, si era fermato a cinque.
Alla sala slot Gold Cherry, quel pomeriggio, Novembrini, 44 anni, sparò a bruciapelo al fratello Carlo, 51, padre di tre figli, e alla sua compagna Maria Rosa Fortini, 44. Sulle indagini era scattato subito l’allarme rosso dato dai precedenti di entrambi i fratelli, arrivati da Gela a Treviglio, poco prima del Duemila, da sorvegliati speciali con divieto di dimora in Sicilia, Calabria e Campania, già condannati per associazione mafiosa. Un passato pesante rispetto al quale non sono però emersi legami con il delitto, il cui movente resta sigillato nella mente dell’imputato. Temeva che il fratello lo rovinasse, aveva spiegato dopo l’arresto. Disoccupato e padre di due figli, Maurizio Novembrini viveva in un appartamento Aler a Treviglio. Nella sala slot con Carlo si erano scambiati poche frasi e subito i toni si erano accessi. Rosa Fortini si era messa di mezzo. Mentre la sorella Ornella tentava invano di calmarlo, Maurizio aveva impugnato la pistola e aveva sparato un colpo al petto al fratello, seguito da uno alla nuca. Lo stesso con la cognata. Tutto filmato. I carabinieri lo avevano atteso a casa e da allora Novembrini non è più tornato in libertà. Non è in carcere, perché già durante la detenzione sono emersi i disturbi riscontrati dai consulenti della difesa e della parte civile — i genitori e i due fratelli di Fortini — e dal professor Massimo Biza incaricato dal tribunale. Trasferito da via Gleno a Pavia, si trova ora alla Rems (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) di Castiglione delle Stiviere, provincia di Mantova. (Corriere della Sera)