Pubblicato il: 30/10/2022 alle 18:07
Kiev sottolinea che la decisione russa di sospendere indefinitivamente l'accordo sul grano ha bloccato 218 navi nel mar Nero. "Dato che, al 30 ottobre, la parte ucraina non ha il permesso del Centro di coordinamento congiunto di passare attraverso corridoi sicuri, vi sono 218 navi bloccate nelle loro posizioni", ha spiegato su Facebook il ministero delle Infrastrutture di Kiev, rilanciato da Ukrinform. Di queste navi, viene spiegato, 95 sono cariche, hanno lasciato i porti ucraini e sono in attesa delle ispezioni per procedere. Altre 101 navi vuote attendono le ispezioni per tornare nei porti ucraini, mentre 22 navi cariche aspettano di partire dai porti ucraini.
"Con la decisione di sospendere la sua partecipazione al grain deal, l’accordo siglato a luglio sotto l’egida dell’ONU per l’export di grano dal Mar Nero, la Russia aggiunge un elemento di ulteriore, grave destabilizzazione in un contesto già di per sé fortemente critico. L’accordo sul grano va salvaguardato ad ogni costo, va messo al riparo dalle contingenze quotidiane di un conflitto dissennato, non può essere merce di scambio, strumento di mera pressione. Utilizzare il cibo come arma di ricatto, bloccare e sabotare i canali di approvvigionamento alimentare vuol dire macchiarsi di un grave crimine, poiché impatta sulle realtà più depresse e povere e rischia di mettere in predicato la vita di milioni di persone". Così Stefania Craxi, senatrice di Forza Italia (FI).
"Non posso pertanto non condividere – aggiunge Craxi – le parole del portavoce del segretario generale dell’ONU, Stéphane Dujarric, che chiede di astenersi da qualsivoglia azione che possa minare il patto faticosamente raggiunto. Ѐ una questione sulla quale come Italia e come Europa dovremo spenderci, poiché il fallimento di questo accordo rischia di produrre effetti devastanti anche per le nostre realtà, immerse nell’area mediterranea".