Pubblicato il: 10/07/2024 alle 08:36
(Adnkronos) –
Incassa il ringraziamento di Joe Biden e degli alleati la premier Giorgia Meloni, in apertura del vertice Nato a Washington. All’indomani dell’attacco nei cieli di Kiev che ha costretto bambini a trovare riparo fuori dall’ospedale di Kiev dove erano ricoverati –“immagini spaventose”, copyright Meloni- il Presidente statunitense ringrazia i Paesi che hanno fatto uno sforzo in più per difendere i cieli dell’Ucraina. Oltre all’Italia, Germania, Romania e Olanda al fianco degli States. Con una nota congiunta, che reca le firme dei 4 leader oltre alle sigle di Biden e Zelensky, i 5 leader annunciano “che, collettivamente, forniremo all’Ucraina ulteriori sistemi di difesa aerea strategica, comprese batterie Patriot aggiuntive donate da Stati Uniti, Germania e Romania; componenti Patriot donati dai Paesi Bassi e da altri partner per consentire il funzionamento di una batteria Patriot aggiuntiva; e un ulteriore sistema SAMP-T donato dall'Italia. Questi cinque sistemi di difesa aerea strategici contribuiranno a proteggere le città, i civili e i soldati ucraini e ci stiamo coordinando strettamente con il governo" di Kiev "in modo che questi sistemi possano essere utilizzati rapidamente”. Perché, a meno di 48 ore dal sanguinoso attacco all’ospedale pediatrico di Kiev, il messaggio che la Nato invia “a Mosca e al mondo è chiaro: il nostro sostegno all’Ucraina è forte e incrollabile". "L'Ucraina può fermare Putin e lo fermerà", rincara la dose l'inquilino della Casa Bianca. Rientrando in albergo dalla cerimonia che ha aperto il summit celebrando i 75 anni della Nato, Meloni spiega e motiva ai cronisti lo sforzo concreto che l’Italia e la Nato stanno portando avanti. Per l'aiuto all'Ucraina "ci siamo concentrati molto sul tema della difesa anti-aerea, perché significa difendere soprattutto civili e infrastrutture critiche che la Russia continua ad attaccare. Lo abbiamo visto anche ieri con l'ospedale colpito a Kiev e i bambini malati oncologici in mezzo alla strada" , immagini che "raccontano l'importanza di questo lavoro. Questo lavoro di difesa anti-aerea difende soprattutto la popolazione civile. E' un impegno che abbiamo preso ai tempi del Samp-T e che portiamo avanti”, un lavoro “importante” che “ci viene riconosciuto". Meloni, incalzata dai cronisti, interviene anche sull’obiettivo del 2% del Pil da destinare alla difesa. Impegno che la Nato ha fissato al 2024, ma che l’Italia -con il governo Draghi- ha fatto slittare al 2028. E che oggi come ieri, mette in chiaro la presidente del Consiglio, Roma è pronta ad onorare. "Abbiamo sempre confermato l'impegno, nel passato e nel presente. Lo ricordiamo a chi fa polemica, perché noi manteniamo gli impegni che hanno preso altri in passato: un po’ di coerenza aiuterebbe", dice con una ‘frecciatina’ rivolta a Giuseppe Conte che tira in ballo senza mai citarlo: a farlo ci penserà a stretto giro di posta il ministro della Difesa Guido Crosetto. "Quando si prendono impegni, bisogna essere seri nel mantenimento di quegli impegni. E' ancora più importante oggi ed è una cosa che serve a noi – mette in chiaro Meloni -. Io non ho mai nascosto il tema che, se vuoi essere libero e capace di prendere le decisioni nella difesa del tuo interesse nazionale, devi capire che gli investimenti in difesa sono funzionali a difendere gli interessi nazionali. Lo dobbiamo fare con i tempi e le possibilità che abbiamo, ma l'Italia deve tenere fede ai suoi impegni e lo farà compatibilmente con la situazione. Facciamo piccoli passi avanti, e va considerato anche l'impegno a 360 gradi: oggi l'Italia è tra i maggiori contributori di personale nelle missioni di pace della Nato e va considerato anche questo", dice la premier che non ci sta a far passare l’Italia fanalino di coda. Anche perché il governo che presiede è ben consapevole della necessità di incrementare la spesa per la difesa, ma si vede costretto a fare i conti con un debito che non perdona. Lo dice forte e chiaro Crosetto, mandando un messaggio in bottiglia -l’ennesimo- all’Europa e alla nuova commissione che arriverà. La possibilità di un’accelerazione per l'Italia nel raggiungimento del tetto del 2% "dipende dalle regole europee – dice il responsabile della Difesa annunciando battaglia-. Quando le spese della difesa saranno finalmente esclude dal calcolo del patto di stabilità, l’Italia potrà decidere con la stessa libertà con cui decidono altre nazioni. Stando al nostro debito pubblico, che non è sicuramente dovuto a questo governo, adesso non abbiamo la stessa agibilità politica che hanno altre nazioni". "Lo abbiamo spiegato da un anno e mezzo -rivendica il titolare della Difesa-, e credo che le regole cambiate nell’ultimo anno e mezzo consentano alla nuova Commissione, ed è quello che chiederemo, di interpretare come fattore rilevante gli investimenti in difesa ed escluderli dal patto di stabilità". In caso diverso, ovvero se l’Italia e i Paesi sulla stessa linea d'onda non dovessero spuntarla, “gli impegni assunti da diversi governi -compreso quello Conte e lo dico semmai qualcuno se ne dimenticasse- rimane il 2028, e noi faremo di tutto per raggiungerlo", assicura Crosetto.
Oggi il summit entrerà nel vivo e si concluderà con la cena di gala offerta dal presidente Biden, 'osservato speciale' mentre si rincorrono i dubbi e non si fermano le voci circa la sua candidatura, considerata ormai in bilico. Ieri sera la premier è stata a Villa Firenze, residenza dell’ambasciatrice d’Italia negli Usa, per un ricevimento che vede tra gli ospiti, oltre a Crosetto e la figlia di Meloni, la piccola Ginevra, il vicepremier Antonio Tajani, il presidente del Senato Ignazio La Russa e il resto della delegazione italiana. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)