Pubblicato il: 03/03/2025 alle 21:02
(Adnkronos) – Sul fronte della guerra tra Ucraina e Russia, e dopo lo strappo tra Trump e Zelensky, "il momento non è facile, non è facile per nessuno, non è certamente facile per me, quando bene o male ti trovi a prendere delle decisioni che inevitabilmente incideranno sul futuro della tua nazione, dell'Europa, del quadro geopolitico nel suo complesso". Così la premier Giorgia Meloni ospite di XXI secolo su Rai1, in onda in seconda serata. "Certo – continua Meloni – non è che sono decisioni che si prendono con leggerezza e questa è anche la ragione per la quale sono convinta che questo sia un momento nel quale prima di fare una scelta bisogna ponderarla, nel quale bisogna mantenere la calma, nel quale bisogna cercare di ragionare nel modo più lucido possibile guardando sempre all'obiettivo e alla priorità" "Per me la priorità – spiega – è sempre difendere l'interesse nazionale italiano e credo che sia nell'interesse nazionale italiano evitare qualsiasi possibile frattura all'interno dell'Occidente perché una divisione, una frattura, divisioni in generale ci renderebbero solamente tutti quanti più deboli". "Questa è la ragione per la quale insomma in un momento nel quale ovviamente c'era molta emotività ho chiesto un incontro per parlarsi in modo franco di come si vuole affrontare questa questione specifica, la questione della guerra in Ucraina, ma in generale diciamo le grandi sfide che Europa, Stati Uniti e l'Occidente hanno di fronte", spiega ancora la premier. "Credo che alla fine, al di là di quello che può sembrare, l'obiettivo è un obiettivo condiviso, alla fine tutti condividono lo stesso obiettivo, lo stesso obiettivo" che è quello di "portare pace in Ucraina, portare in Ucraina una pace giusta, portare una pace stabile, duratura, io direi definitiva", continua quindi la presidente del Consiglio. "Quindi – sottolinea – la questione centrale è come si fa a costruire una pace che preveda tali garanzie di sicurezza per l'Ucraina" per "fare in modo che non possa tornare la guerra e questo serve a tutti, serve all'Ucraina, serve ai paesi europei, particolarmente a quelli che si sentono minacciati giustamente dalla Russia e serve a Donald Trump che è un leader forte e che chiaramente non può permettersi di siglare un accordo che qualcuno domani potrebbe violare". "Non ho difeso Zelensky? Un po' dispiace che si preferisca sempre la polemica un po' fine a se stessa, voglio dire quando scoppiò la guerra in Ucraina e io ero a capo dell'unico partito all'opposizione del governo Draghi, il governo Draghi potè contare sul nostro contributo, sul nostro aiuto", le parole di Meloni. "Ci sono dei momenti nei quali non c'è bisogno di fare polemica per forza, io ho detto quello che penso, questo è il tempo in cui le persone serie lavorano per ricomporre, non lavorano per dividere ulteriormente. A chi giova la tifoseria?", si domanda il premier. "Il lavoro che cerco di fare io è un lavoro di ricomposizione, poi è possibile che altri non siano d'accordo, ma questo è l'obiettivo dichiarato ed è l'obiettivo che perseguo, che tutti vedono, riuscendo a parlare fortunatamente con tutti, che forse è una cosa che può aiutare in questa situazione". Sulla proposta di invio di soldati europei avanzata dalla Francia e dalla Gran Bretagna, "l'Italia ha espresso le sue perplessità, secondo me è una cosa molto complessa nella realizzazione, non sono convinta dell'efficacia, è la ragione per la quale, come si sa, abbiamo detto che non manderemo i soldati italiani in Ucraina", continua la premier. "Sicuramente è un momento nel quale tutti coloro che fanno delle proposte stanno facendo una cosa utile nel tentativo di cercare una soluzione", assicura. "La linea mia è che sto con l'Italia, in Europa, per l'Occidente, e le letture infantili le lascio ad altri perché in questo momento non ce le possiamo permettere", continua Meloni. "Se quando le opposizioni dicono che l'Italia deve stare senza se e senza ma dalla parte dell'Europa, come se gli Stati Uniti non fossero i nostri alleati ma va bene, vorrei sapere – domanda – se questo significa anche che dovremmo mandare i soldati italiani in Ucraina, come fa la Francia, come insomma ragiona di fare la Francia, perché ripeto gli slogan sono bellissimi, dopodiché però agli slogan seguono delle scelte e io sarei contenta di avere un'idea più chiara di cosa vogliono fare, anche perché ho rispetto ovviamente della posizione delle opposizioni". "Tra l'altro queste sono materie sulle quali più si cerca di essere d'accordo sul da farsi e meglio è, quindi un elemento di chiarezza forse da questo punto di vista ci può aiutare", conclude. Sui dazi, spiega poi Meloni, "il nostro interesse è completamente opposto a quello che sta dichiarando Donald Trump, poi vedremo che cosa accadrà nei fatti, anche se io sono convinta che in realtà quello che può produrre l'avvio di dazi con una risposta europea, cioè una guerra commerciale, non convenga in realtà a nessuno, non conviene neanche agli Stati Uniti, però su questo ci possono essere punti di vista differenti". "All'Italia, che è una nazione esportatrice ovviamente i Dazi non convengono, quindi farò tutto quello che posso per impedire che questo accada", assicura. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)