Pubblicato il: 09/01/2020 alle 10:00
Il “piano strategico 2015-2019” presentato da Poste Italiane nell’ormai lontano mese di dicembre 2014 è alle spalle, un “programma di crescita ed investimenti su persone e tecnologie in un’Azienda più trasparente e competitiva al servizio del Paese”. L’avanzamento del piano, però, ha viaggiato spesso a rilento e non nel migliore dei modi, almeno nelle periferie del Paese, lontano da standard qualitativi accettabili e lontano dalle reali necessità delle imprese e dei cittadini. Ad aggravare la situazione una carenza di organico mai registrata prima d’ora ed una “gestione territoriale approssimativa delle risorse”, spesso funzionale più agli obiettivi di “area” che agli obiettivi d’azienda. La provincia di Caltanissetta vanta la presenza di 36 uffici postali dislocati sull’intero territorio, ed in alcuni Comuni ad alta densità abitativa come quelli di Caltanissetta, Gela, San Cataldo, Riesi, Santa Caterina, Delia, solo per citarne alcuni, a servire la cittadinanza locale appena 1 o 2 unità di sportello. A testimoniare l’ingente carenza di personale operatore di sportello, il delta negativo rilevato pari a 19 unità, quale differenza di organico complessivo in forza tra l’anno 2019 ed il 2020, nonchè l’elevato numero di ore di prestazione straordinaria erogata dal servizio Gestione Operativa di Filiale!
Estenuanti le attese negli uffici postali quindi, per le indegne condizioni di sovraffollamento e lunghe code agli sportelli (in alcuni casi anche pari a 3 ore), con le lagnanze e giuste proteste da parte dell’utenza. Uffici sempre più sguarniti, malgrado la centralità strategica del ruolo, svolto con grande professionalità dai lavoratori addetti. L’esiguo numero di risorse applicate impatta negativamente con la domanda di servizi derivante da una utenza sempre più attenta ai propri bisogni, al passo con le esigenze del modello di modernizzazione del sistema paese, ed al contempo opprime le condizioni minimali degli stessi. Gli addetti in questione lavorano oramai ripetutamente sotto stress psicofisico ben oltre la soglia del limite di tolleranza, diffidiamo pertanto l'azienda, ancora una volta, a non reiterare tali comportamenti, a nostro avviso palesemente ad “alto rischio” per la salute dei lavoratori interessati, e attivare coerenti scelte gestionali mirate alla soluzione immediata dei problemi sollevati. In assenza di opportuni ed immediati riscontri che soddisfino lavoratori ed utenza, non ci esimeremo dal denunciare quanto su esposto agli organi ispettivi competenti. La UilPoste è pronta ad intraprendere azioni di coinvolgimento della locale Amministrazione politica e della cittadinanza tutta. Non intendiamo più tollerare ulteriori “aggressioni” al servizio, al personale, alla cittadinanza, al nostro ruolo di rappresentanza a tutela degli interessi della nostra azienda e dei lavoratori”.
Il segretario territoriale della Uil Poste Fabio Puzzanghera