Pubblicato il: 17/05/2021 alle 17:11
"Lancio questa bottiglia in mare dobbiamo arrivare fra qualche giorno a New York. Se qualcuno la trova, avvertite la famiglia Lefebvre a Liévin". Firmato Mathilde Lefebvre e la data nell'angolo in alto a destra del foglio strappato è 13 aprile 1912. Il giorno dopo il Titanic si sarebbe inabissato nelle acque gelide dell'oceano Atlantico. Da quattro anni scienziati e grafologi collaborano con l'Università del Quebec per venire a capo del misterioso messaggio nella bottiglia ritrovata da una famiglia su una spiaggia della baia di Fundy in Canada nel 2017: è davvero un reperto originale, lanciato in mare da una ragazzina, morta nel naufragio più celebre della storia mentre, insieme alla madre e ai fratelli viaggiava, con un biglietto di terza classe, per andare in America a raggiungere il padre, minatore, o si tratta di un clamoroso falso?
I primi risultati sono positivi: la bottiglia sembra davvero antica, la fabbricazione è compatibile con quella di inizio Novecento, così la qualità e l'analisi chimica del vetro, stando al laboratorio di archeologia. Analoghe conferme dall'esame "carbonio 14" sul tappo e sulla carta da lettera. Uno spettroscopio ha passato al vaglio l'inchiostro: tutto sembra credibilmente databile 1912, anche se un abile falsario potrebbe essersi procurato vetro, tappo, carta dell'epoca e aver utilizzato un inchiostro contraffatto. Ciò che invece lascia più interdetti gli studiosi è la grafia di Mathilde, che appare diversa dal corsivo regolare e dal tratto continuo che si insegnava allora nelle scuole. Si tratta di una scrittura nervosa, quasi spezzettata, che sembra influenzata dalla tipografia. Ma, dice qualche grafologo, Mathilde avrebbe potuto chiedere ad un adulto di scrivere la lettera per lei. O era, forse, una ragazzina molto dotata per la sua età e con capacità di scrivere velocemente e in modo meno accurato.
La storia della famiglia Lefebrve Franck. Il padre, era minatore a Lièven, nel nord della Francia. Poverissimo, partì nel 1910 con uno dei figli, Anselme, che aveva 10 anni, per cercare fortuna in America. La trovò nelle miniere di carbone di Mystic, nell'Iowa, tanto che due anni dopo aveva racimolato i soldi sufficienti a pagare il viaggio alla moglie, Marie, e agli altri 4 figli: tutti morti nel naufragio. E l'epilogo della vicenda dei Lefebvre, svelato da Le Parisien, fu davvero tragico: appreso del naufragio e dell'esistenza di due bambini francesi sopravvissuti, Franck corse a New York per chiedere se fossero i suoi. Ma era entrato in America con un nome falso e fu immediatamente rimpatriato in Francia.(RaiNews)