Pubblicato il: 17/06/2014 alle 09:54
“Riappropriarsi della propria vita” attraverso semplici ma efficaci gesti, azioni che riportano ad una vita normale,il piacere di un’uscita tra amici in un’atmosfera davvero speciale. In sintesi è questo che lo staff della cooperativa sociale Etnos ha voluto proporre ai propri pazienti affetti da malattia di Alzheimer, sperimentando un viaggio nei ricordi di un’intera giornata. Oltre 30 pazienti accompagnati dagli operatori del centro diurno per scoprire le tradizioni della nostra terra grazie al progetto del “Treno Museo” di Villarosa.
Nove vagoni di un vecchio treno che viaggia a ritroso nel tempo e nello spazio, vagoni carichi di storia, di cultura e di tradizioni della nostra terra. Vagoni pieni di foto ingiallite, di vecchi utensili tipici della cultura contadina, di rimandi all’arte mineraria e alle condizioni di vita dei minatori. Vagoni che raccontano il nostalgico viaggio di chi lascia la propria terra per cercare lavoro e di chi, invece, la lascia come deportato diretto ai campi di concentramento e, forse, verso una morte certa. Parliamo di vagoni dei rotabili d’epoca in cui si rivive il gusto delle cose semplici di una volta, dei ricordi, della storia, delle nostre tradizioni.
Questa la sintesi della più recente esperienza emozionale che gli operatori del centro diurno Alzheimer di Caltanissetta hanno scelto di far vivere ad alcuni dei propri pazienti accompagnandoli presso il Treno Museo dell'Arte Mineraria, Civiltà Contadina, Ferroviaria e dell' Emigrazione, dedicato interamente all’Esposizione Etnoantropologica all’interno della Stazione di Villarosa in provincia di Enna.
Da anni, settimanalmente, i pazienti vengono accompagnati in piacevoli attività socio-ricreative per ridurre il loro stato di isolamento e tutto sempre in linea con il percorso terapeutico non farmacologico programmato dall’equipe della cooperativa Etnos, titolare del progetto Alzheimer di Caltanissetta.
Tali “uscite” sono state spesso soggette a limitazioni temporali e spaziali, nel timore di richiedere un eccessivo sforzo fisico che si credeva, i pazienti, non potessero reggere. Contrariamente alle aspettative, la gita presso il Treno Museo, iniziata alle ore 11 e terminata alle 19, ha permesso di constatare come i pazienti possano svolgere serenamente attività ricreative e come ne vengano addirittura stimolati rispondendo con partecipazione ed entusiasmo. Si è rivelata, inoltre, un’occasione di incontro tra pazienti e familiari degli stessi poiché è stata creata la possibilità per trascorrere del tempo insieme al di fuori delle mura domestiche comportando benefici nell’umore e nell’autostima dei pazienti e dei caregivers.
La cooperativa ha garantito comunque il servizio di assistenza, guida e supervisione dei pazienti che hanno partecipato senza l’accompagnamento di un familiare.
Questa nuova iniziativa mira dunque a dimostrare come un cambiamento nelle convinzioni possa comportare un nuovo modo, sicuramente più positivo, di approcciarsi alla malattia di Alzheimer. Significa permettere ai pazienti di continuare a vivere in modo dignitoso la propria vita senza rinunciare alla libertà di scoprire e riscoprire nuove emozioni.