Pubblicato il: 11/01/2016 alle 18:32
L'intervento del sindaco Ruvolo
C'erano tutti, ma proprio tutti, eppure i grandi erano assenti erano loro: gli studenti universitari? Prima di azzardare accuse, procediamo con prudenza. All'adunata convocata oggi al Municipio di Caltanissetta per parlare della crisi che sta vivendo il Consorzio Universitario e del futuro dell'ente, erano stati invitati i diretti interessati? Vale a dire la popolazione studentesca che frequenta i corsi di laurea di Ingegneria Elettrica e Medicina e Chirurgia? Perché che senso avrebbe il dibattito di oggi alla presenza del pluricontestato governatore Rosario Crocetta, che ha promesso finanziamenti specifici per rimpinguare le casse dell'ente universitario, già private da una cifra che ha superato il milione di euro da parte dell'ex Provincia regionale di Caltanissetta, tra i soci del Consorzio? Crocetta dice sì, i soldi arriveranno e anche qualcosa di più del credito – 430mila euro da inserire nella prossima Finanziaria – che vanta il Consorzio universitario nisseno da parte dell'attuale Libero consorzio comunale commissariato da Alessandra Di Liberto, oggi presente in aula.
L'impegno da parte della Regione c'è e il presidente Crocetta – oggi puntualissimo come non capita mai, anzi persino in anticipo rispetto all'orario previsto delle 16.30 – ha assicurato un intervento mirato, alla presenza dei suoi assessori Bruno Marziano (delegato alla Pubblica Istruzione) e Gianluca Micciché (Lavoro e Politiche sociali), ma soprattutto – in una riunione tecnica ristretta – lo ha fatto davanti al presidente del Consorzio, Emilio Giammusso, che dalla sua parte ha esibito al governatore un bilancio in attivo sotto il suo mandato. Di riflesso, Giammusso ha anche chiesto che fine sarà riservata alla Casa dello Studente che da mesi aspetta di essere abitata dagli universitari, lasciata in stand by dal dormiente Ersu.
Crocetta prende la parola in aulaI soldi, garantisce Crocetta, ci saranno. Promessa ribadita nell'aula consiliare davanti ad una pletora di deputati, manager sanitari, ex ministri del rango di Totò Cardinale – che era presente a fronte dell'assenza della figlia deputata Daniela – e degli agguerriti parlamentari del Movimento Cinque Stelle, Giancarlo Cancelleri e Azzurra Cancelleri, suoi principali oppositori. C'erano gli smarriti dipendenti dell'ex Provincia,
gli impiegati delle società partecipate sospesi nel limbo, qualche curioso, ma nessun'altro.
Ovviamente ci aspettiamo che alle parole di Rosario Crocetta corrispondano le somme pattuite per ridare linfa al bilancio del Consorzio. E che, come ha assicurato, resti ferma la volontà di investire e di scommettere sul campus Biomedico, sfruttando le potenzialità intellettuali di medici e ingegneri (e una struttura efficiente come il Cefpas) che frequentano i due corsi esistenti a Caltanissetta.
Altrimenti legittimo sarebbe gridare al bluff, all'imbroglio, all'ennesima passerella di un presidente della Sicilia – e non solo la sua – alla ricerca di una credibilità politica perduta. Uno schiaffo che Caltanissetta non merita. Una sberla che il sindaco Giovanni Ruvolo – che ha ringraziato Crocetta per l'attenzione manifestata al problema Università- non può accettare di ricevere.
Ma viene legittimo chiedersi se al dibattito moderato dal sindaco Giovanni Ruvolo siano stati invitati, com'è giusto che fosse, gli studenti dei due corsi universitari o una loro rappresentanza. Sono stati invitati? E se no, perché? Perché in aula – al di là di qualche squallido siparietto poco rispettoso verso le istituzioni rappresentate e ospitate – era più che opportuno sentire la viva voce di chi – malgrado tutto e al di sopra dei corsi a numero chiuso – continua a studiare in questa città. Non c'era nessuno degli studenti a manifestare un pensiero, un punto di vista, un'idea anche diversa dalle intenzioni manifestate da coloro i quali si sono alternati al microfono. Sarebbe opportuno che qualcuno – studenti compresi – chiarisse le ragioni di questa mancata presenza. Un'assenza che ha fatto più rumore di quanti oggi hanno parlato. Anche a vanvera.