Pubblicato il: 11/01/2016 alle 19:13
Scintille in aula, oggi al Municipio di Caltanissetta, tra il governatore Rosario Crocetta e il consigliere comunale Salvatore Licata prima, seguito dal consigliere di Forza Italia, Oscar Aiello.
Un siparietto iniziato quando Licata ha chiesto di intervenire e ha criticato il presidente della Regione spaziando sulle infinite problematiche della Sicilia, dagli alloggi popolari alle condizioni disastrate della rete viaria. E mentre il consigliere esponeva le sue argomentazioni, è partito il “siluro” contro Crocetta che smanettava con il suo smartphone piuttosto che seguire l'intervento. Di contro il presidente, parecchio irritato, ha ribattuto che invece era attento alle dichiarazioni di Licata e che stava rispondendo ad una importante mail inviata dalla sua segreteria. Il sindaco Ruvolo – che ha preferito moderare il confronto piuttosto che affidarlo alla presidente del Consiglio comunale Leyla Montagnino seduta sullo scranno sopra di lui – ha preso la parola sedando i toni, invitando il consigliere a seguire la tematica della riunione: l'Università.
Tra batti e ribatti, il clima – non certo quello atmosferico – intanto s'era già surriscaldato e ad infiammarlo è stato l'intervento del forzista Aiello, che durante i saluti lo ha chiamato “signor Crocetta” sentendosi rispondere un istante dopo che “casomai io sono il signor presidente Crocetta”. Il battibecco è stato presto servito, perché Aiello ha ribattuto a voce alta che “lei non è il mio presidente”, quindi ha puntato l'indice contro Crocetta accusandolo di aver sfasciato un territorio e di aver adottato politiche che hanno ulteriormente danneggiato il futuro dei corsi universitari a Caltanissetta, privilegiando piuttosto Enna. Di aver “rubato” il futuro a tantissimi giovani siciliani. Ovviamente Crocetta non è stato in silenzio e nel momento in cui ha chiesto di replicare, infastidito dalla polemica che a suo dire era stata “organizzata” ad hoc da qualche consigliere d'opposizione sfruttando l'affollato evento, Aiello si è voltato di spalle per tutta la durata dell'intervento di Crocetta che, a conclusione del suo intervento, ha rimarcato la mancanza di rispetto istituzionale da parte di Oscar Aiello al di là delle contrapposizioni partitiche e delle idee non condivise. La “giravolta” del consigliere forzista – che non è stato imitato da nessun collega seduto in aula – è stata duramente criticata anche dal sindaco Ruvolo che s'è scusato con il presidente Crocetta per l'atteggiamento irrispettoso di Aiello. E pur senza citare il suo nome, è apparso a tutti evidente il riferimento al comportamento irrituale dell'esponente forzista.
Una caduta di stile che certamente si poteva evitare. Il rispetto delle istituzioni che si rappresenta e, che di conseguenza si ospitano e si accolgono come nel caso di Crocetta, è un principio che sormonta qualunque tessera di partito e si antepone a quello per le persone. Anche se rispondono al nome e cognome di Saro Crocetta di Gela, che sì di cose da farsi perdonare – politicamente parlando – ne ha eccome. Ma questa è un'altra storia.