Pubblicato il: 04/08/2014 alle 09:13
La Procura di Palermo ha aperto un'inchiesta sulla morte del nisseno Michele Talluto, l'istruttore sub di 46 anni che la settimana scorsa ha perso la vita nel mare di Ustica durante una immersione. Sono tanti, però, gli interrogativi di una morte che ha lasciato sgomenta Caltanissetta dove era nato e l'isola di Ustica, luogo dove Talluto era conosciutissimo e riconosciuto come apprezzato professionista con il suo Scubaland Diving Center. Il pubblico ministero Renza Cescon ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti, perché sono tanti i dubbi che aleggiano sulla morte del sub nisseno, certamente non un pivellino in materia di immersioni subacquee.
Tant'è che la Procura ha disposto l'autopsia su Talluto, per stabilire cosa ne abbia provocato l'annegamento. Gli inquirenti vogliono inoltre accertare il funzionamento dell'attrezzatura “Rebreather” utilizzata quel giorno e sequestrata insieme a quella degli altri due sub che si trovavano con lui. I familiari dell'istruttore di sub hanno incaricato due legali per seguire l'iter giudiziario della vicenda. “Talluto aveva più di vent'anni di esperienza – spiega l'avvocato Gianluca Firrone – per questo la sua famiglia che si è rivolta a me e al collega Giuseppe Lacagnina vuole vederci chiaro e chiede verità. Le indagini si muovono al momento a 360 gradi, non si può escludere nulla perché la vicenda è molto delicata. Gli esiti dell'autopsia che arriveranno entro sessanta giorni potranno dirci molto di più”.
Per ricordare la tragica scomparsa dell'istruttore sub che ad Ustica tutti conoscevano, nelle acque dell'isola gli amici di Talluto hanno lanciato dei fiori in mare. Su quello stesso specchio d'acqua in cui decine di persone si erano tuffate insieme a lui per un'esperienza indimenticabile, si sono ritrovati gli amici di una vita e i titolari dei diving concorrenti.