Pubblicato il: 25/11/2023 alle 15:59
“Dov’è finita la tomba di mio padre?”. Da ormai un mese, un 57enne di Calimera si fa questa domanda. Al momento, senza una risposta. Perché esattamente dal 18 ottobre, la salma del genitore, morto nel lontano 1971, è stata trasferita senza un perché e senza che nessuno sappia dove sia finita.
“Andavo ogni giorno a pregare e a salutare mio padre ma da un giorno all’altro, senza preavviso, non ho più trovato il loculo”. E il Comune? Non dà un risposta definitiva, nonostante, alcune settimane fa, l’ufficio cimiteriale sia stato sollecitato con una pec dall’avvocato della famiglia. E nessuno sa, neppure all’interno del cimitero o tra i parenti dei defunti che ogni giorno si recano per i propri cari, dove sia finito il loculo. Ora tra i parenti c’è un misto di rabbia e sconcerto.
Marcello aveva solo 25 anni quando la sua giovane vita si è spezzata a causa di un male incurabile. I suoi due figli, uno dei quali residente fuori regione, sono stati sempre vicini al padre. “È sparita pure la foto – sbotta la moglie di uno dei figli del defunto – e andare al cimitero per mio marito significava portare nel cuore il genitore morto così precocemente. Ma quando, un giorno come un altro, ha raggiunto il cimitero, non ha trovato nulla. Il loculo era posizionato all’ultima fila in alto a un’altezza di circa tre metri. Era stato lasciato un foglio con scritto qualcosa che non si riusciva neppure a leggere. Non c’era alcun dato e nessuna comunicazione su dove fosse stata trasferita la salma. Abbiamo chiamato l’ufficio comunale. E abbiamo parlato con un responsabile del servizio cimiteriale che ci ha parlato di una delibera datata 2019 con cui veniva disposto il trasferimento della salma".
I parenti del defunto hanno chiesto accesso agli atti, interpellato un avvocato ma neppure la pec inoltrata da un legale ha fatto sì che dal Comune arrivasse una risposta. Eppure vorrebbero soltanto sapere dove sia stata trasferita una salma all’interno di un cimitero che non è neppure tanto grande (Calimera supera a malapena i seimila abitanti).
“Chi ha autorizzato lo spostamento e perché nessuno ha comunicato l’esistenza di una delibera del 2019? – sbotta la nuora – Abbiamo persino interpellato il custode del cimitero il quale ci ha riferito che le ossa del morto sarebbero state abbandonate in una fossa comune (una specie di pozzo con una pietra poggiata all’estremità). Al solo pensiero ci viene la pelle d’oca”.
Oltre il danno, i parebtu rischiano la beffa perché “quando abbiamo chiesto di accedere agli atti del Comune ci hanno detto che dovremmo pagare anche le commissioni”.