Pubblicato il: 29/03/2021 alle 09:31
La morte di Cinzia Pennino, l'insegnante di 46 anni morta a Palermo 10 giorni dopo aver ricevuto il vaccino Astrazeneca, non è l'unico caso sospetto in Sicilia. A Messina preoccupano le condizioni di una docente di musica di 55 anni di una scuola media, in coma profondo a causa di una trombosi. La donna, che è attualmente ricoverata e monitorata nella Rianimazione neurochirurgica del Policlinico, aveva ricevuto la prima dose l’11 marzo e subito aveva accusato febbre alta e un forte mal di testa. La tac, dopo il ricovero d’urgenza ha evidenziato una trombosi alla vena cava inferiore, alla vena porta e giugulare, all’encefalo e un’embolia polmonare.
I familiari hanno preparato un esposto in Procura che depositeranno nelle prossime ore nel quale tengono a sottolineare che la donna non soffriva di patologie e che le sue condizioni di salute erano ottimali. Ma i casi sospetti in Sicilia non finiscono qui, tanto che sono almeno tre le indagini aperte. A Gela è morta Zelia Guzzo, docente di 37 anni. E poi ci sono le inchieste di Catania e Messina
A Catania l’inchiesta riguarda Stefano Paternò, il sottoufficiale di 43 anni deceduto nella sua abitazione di Misterbianco, sedici ore dopo aver ricevuto la prima dose del vaccino prodotto dall’Università di Oxford mentre la Procura di Messina vuole capire di più sulla morte per trombosi di Davide Villa, il poliziotto deceduto il 7 marzo, dodici giorni dopo essersi vaccinato anche lui con AstraZeneca. Sul caso di Villa dieci giorni fa si è pronunciato il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro secondo cui dai primi accertamenti "non sussistono fattori genetici predisponenti ad eventi trombotici a carico del Villa, mentre invece dalla storia clinica pregressa dello stesso risulta che questi rientrava nelle categorie per le quali è raccomandata la somministrazione di un diverso vaccino".(Gds.it)