Pubblicato il: 27/08/2015 alle 17:09
Il disegno dell'installazioneSe Biancaneve è una maliziosa “Pupa di Zucchero” in forma di Marylin Monroe e i Sette Nani, intorno a lei, assistono impotenti al suo lento ma inesorabile dissolvimento in una piccola piscina piena d’acqua, c’è di mezzo l’ironia, la sagacia e il “gusto” della provocazione di Giuseppe Veneziano.
L’artista siciliano, fra i massimi esponenti della “New Pop Italiana”, sarà infatti protagonista sabato 29 agosto a Enna (Belvedere Marconi, dalle 10 alle 22) di una divertente installazione ispirata al senso del gusto per la terza tappa di “5 Piazze 5 Sensi”, progetto intorno all’arte contemporanea, a cura di Chiara Canali e dell’associazione canecapovolto, per il Festival I ART.
“Innocenti evasioni” è il titolo che Veneziano, artista originario di Riesi e da anni attivo nel panorama dell’arte contemporanea internazionale, ha immaginato per l’installazione di Enna, dove una seducente Biancaneve – che per un giorno abbandona il candore e l’ingenuità dei libri di favole e delle storiche pellicole cinematografiche – per recuperare sotto forma di “Pupa ri zuccaru”, come i dolci che in Sicilia sono donati ai bambini per la Festa dei Morti, dimensioni umane insieme a una certa ammiccante e femminile umanità. Una scelta, quella del pupo di zucchero (detto anche “Pupaccena”), che riconduce la performance di Veneziano a Enna al tema-guida di I ART (progetto ideato e diretto da I World con il Comune di Catania ente capofila), ovvero la rigenerazione delle tradizioni culturali siciliane secondo i linguaggi delle arti contemporanee.
Visionario, provocatore, cacciatore di icone da smontare e reinterpretare per solleticare la capacità di analisi (e di divertimento) del pubblico, Veneziano da Enna lancia con I ART anche un monito al valore effimero della Bellezza, alla sua fugace presenza, alla sua certa ma inesorabile sparizione. “Nel corso della giornata – spiega la curatrice Chiara Canali – complice anche il caldo, la scultura in zucchero di Biancaneve verrà lentamente disciolta dall’acqua della vasca, determinando la scomparsa e la sparizione di questa improbabile, quanto effimera, icona di bellezza femminile di altri tempi”.