Pubblicato il: 29/10/2014 alle 16:10
Michelangelo Mazzola
Scongiurati i licenziamenti di 35 lavoratori della Ksm su Caltanissetta e Agrigento. Lo comunica Marianna Flauto, segretario regionale della Uiltucs Sicilia, che ieri a Palermo nella sede della società di vigilanza ha partecipato ad un tavolo tecnico insieme a Michelangelo Mazzola, segretario generale aggiunto Uiltucs e Giuseppe Licata, segretario Rsa, e uno dei lavoratori di Caltanissetta, Giuseppe Noce. In particolare a Caltanissetta erano in bilico 25 posti e altri 11 su Agrigento. L'azienda aveva anche proposto di far espletare servizi di portierato ai lavoratori, condizione non accettabile dal sindacato perchè ciò comportava mansioni e retribuzioni diverse e sarebbe stata perdita per lavoratori. Alla fine la soluzione raggiunta garantisce i livelli occupazionali e consente l'accesso volontario alla mobilità per chi volesse andare a lavorare in provincia di Catania.
A riguardo sarà stilata una graduatoria che terrà conto dell'anzianità di servizio e dei carichi familiari. I primi 35 lavoratori in graduatoria potranno optare per il trasferimento mantenendo il contratto della vigilanza armata quindi senza perdere nulla. Per gli altri invece ci sarà il diritto di prelazione per sempre per rientrare nella sede d'origine. Chi invece volesse rimanere a Caltanissetta può chiedere volontariamente di passare ad altra società collegata svolgendo però attività di portierato e abbassamento delle retribuzioni sempre con diritto di prelazione nel caso di nuovi appalti, per rientrare alla Ksm. “Su Palermo -aggiunge Flauto – l'azienda ha dichiarato che non ci sono più esuberi dando ragione a quanto dichiarato dalla Uiltucs”.
Contestualmente sono stati salvati anche i sette lavoratori Ksm addetti alla vigilanza venatoria della provincia di Caltanissetta che da due mesi erano senza stipendio considerato che la Provincia regionale non ha più potuto finanziare il servizio a causa dei mancati trasferimenti da parte della Regione. Queste unità lavorative potranno essere trasferite a Catania, mantenendo così i livelli occupazionali.