Pubblicato il: 02/10/2022 alle 20:34
Dopo due mesi di agonia è morto a causa del virus West Nile, la febbre del Nilo Occidentale, Antonio Momò Calascibetta noto pittore palermitano, aveva 73 anni. È l'unica vittima di West Nile in Sicilia. Calascibetta era stato ricoverato in gravi condizioni nel reparto di Terapia intensiva del Sant'Antonio Abate di Trapani. "Sono stati due mesi difficili. Vi sembrerà ridicolo", scrivono sulla pagina Facebook dell'artista la moglie Enza e il figlio Filippo attribuendo a Calascibetta il messaggio, quale suo ultimo saluto. "Ma ad agosto una zanzara mi ha messo fuori combattimento. In principio non avevo collegato il mio malessere con la puntura di zanzara. Pensavo fosse covid, magari di una nuova variante, non riconosciuta dai tamponi, ma niente: pur prendendo i farmaci del caso, la febbre non passava e la stanchezza aumentava. All'improvviso ho perso conoscenza. Mi sono ritrovato in ospedale, con mia moglie e mio figlio al mio fianco… I medici non sapevano di che cosa si trattasse. Si limitavano a farmi trasfusioni e ad aiutarmi nella respirazione. Doveva essere qualcosa di grave, ma io volevo vivere. Volevo continuare a dipingere, continuare a raccontare al mondo la mia storia. Sentivo vicino l'amore di Enza e Filippo e degli amici più cari, che chiamavano ogni giorno. Non potevo mollare". "Infine è arrivata la diagnosi", si legge ancora nel messaggio su Facebook. "Ero il primo caso siciliano di Febbre del Nilo Occidentale. Una malattia solitamente non mortale, ma talvolta insidiosissima. E il mio corpo, purtroppo, non reagiva bene. La mia mente era presente, ma non potevo muovermi. Nemmeno i miei organi interni funzionavano. All'ospedale le hanno provate tutte, ma non c'è stato verso. Sono volato via e scoprirò altre cose. Vi scrivo ora, prendendo in prestito le mani di Enza, di Filippo, di Andrea e degli amici più cari, per dirvi che non sono morto".