Pubblicato il: 16/01/2021 alle 15:57
La Sicilia in zona rossa fino al 31 gennaio come atto di responsabilità per fronteggiare l’impennata di contagi, con l’opzione di “chiudere elementari e prima media” se i dati non miglioreranno tra 15 giorni; intesa col governo nazionale per ripianare il disavanzo in dieci anni anziché tre per consentire di mettere finalmente ordine nei conti della Regione, dopo decenni di “allegra gestione”. I provvedimenti su questi due temi sono stati illustrati questa mattina al PalaRegione di Catania dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e dagli assessori all’Economia Gaetano Armao, alla Salute Ruggero Razza e all’Istruzione Roberto Lagalla.
La zona rossa, ottenuta dal governo regionale a seguito della richiesta avanzata al ministro della Salute, è stata chiesta sulla base dei dati relativi alla costante e graduale crescita dei contagi: un indice Rt regionale che nel suo punto massimo segnava già 1,25 e i 2000 nuovi positivi al giorno hanno fatto valutare al Comitato tecnico scientifico e all’Osservatorio epidemiologico dell’assessorato alla Salute l’opportunità di anticipare di una settimana quello che quasi certamente si sarebbe verificato fra sette giorni. Anche i dati di contact tracing hanno suggerito l’adozione del provvedimento, posto che in genere la media regionale è oltre la soglia dei 50 positivi su 100mila abitanti e in molti casi addirittura sopra i 250/100mila (400/100mila a Messina).
E’ stato chiarito che l’apertura delle scuole fino alla prima media è in linea con lo screening avviato il 14 gennaio, che restituisce dati di positività molto bassi: la prima giornata di monitoraggio indica che su oltre 14mila test ci sono stati 48 positivi, per una percentuale dello 0,33%, con un minimo ad Agrigento (0,086%) e un massimo a Catania (0,6%). Questa la fotografia dei soggetti che rientreranno a scuola lunedì.
Chiarito anche che per bar e ristoranti valgono le stesse disposizioni del DPCM emanato dal governo Conte.
“La zona rossa– ha detto il presidente Musumeci – è stata una decisione sofferta e a lungo meditata. Applicheremo le restrizioni per due settimane, se i risultati non saranno soddisfacenti adotteremo ulteriori misure di restrizione e prorogheremo la zona rossa. Per quanto riguarda le scuole, se il dato non migliora chiuderò anche prima media ed elementari. Rinnovo l’appello a prefetti e sindaci a far rispettare le restrizioni. In merito all’accordo con Roma sul disavanzo – ha aggiunto Musumeci – permetterà alla Regione, come diceva Piersanti Mattarella, di avere finalmente “le carte in regola”. E’ un accordo che rappresenta l’autonomia della responsabilità”.